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Rame, materiale per una termo-poetica

“La mia nuova raccolta di prose poetiche e poesie performative racconta storie di donne e uomini che hanno lottato e lottano per la libertà e per la giustizia accanto a spaccati di vita più intimi tradotti in versi, con tutti gli argini del linguaggio e tutto il coraggio della scrittura.
Come micro-circuti elettrici questi micro-racconti poetici, integrati in un gioco di specchi e in un sistema di consegne, vogliono trasmettere il desiderio di sentire la natura dell’animo umano, il nostro delicato rapporto con la Terra, le ingiustizie sociali e la forza dell’espressione artistica.” Cecilia Lavatore
Prezzo: €13,00

Descrizione

Arte che genera arte. Arte che ispira arte.
Rame: Materiale per una termo-poetica, di Cecilia Lavatore è un libro pubblicato con Fuorilinea edizioni , nella collana #pithecusa , contenitore di autentici gioielli.
Ne parlo in primis perché è un libro bellissimo che si legge tutto d’un fiato, anche quando ti dici che quasi quasi lo leggerai un po’ alla volta, visto che è composto da tanti piccoli racconti preziosi… ma poi, uno tira l’altro e lo leggi tutto d’un fiato, pure se volevi leggerne una alla volta, cavolo! E con calma, lentezza, assaporandolo. Niente, non ce la farai, scommettiamo?
E poi ne parlo perché, anche se ci sono state diverse occasioni ormai – bazzicando in quel dell’editoria e avendo la passione del disegno e dell’illustrazione – in cui ho realizzato copertine di libri, che è un’operazione che mi fa innamorare ogni volta, ci sono delle strane occasioni in cui l’arte ha un modo strano di unirsi: come in questo caso, in cui un dipinto, creato senza un libro in mente, sembra farsi da parte, perfettamente, per abbinarsi alla creazione letteraria di un altro essere umano.
Questo è ciò che è accaduto con “Rame, materiale per una termo-poetica” di Cecilia Lavatore.
La mia opera pittorica, già completa e viva di per sé, si è fusa con le parole di Cecilia in una simbiosi meravigliosa.
Sono orgogliosa di aver avuto l’opportunità di accompagnare Cecilia in questo percorso, non solo come illustratrice, impaginatrice del sul libro, ma anche come curatrice della parte letteraria, che diventa una delle perle della collana che Franco Esposito, Stefania Santi e Riccardo Martini mi hanno dato l’onore di ideare all’interno di un progetto editoriale di concreto valore, quale è fuorilinea. Pithecusa, l’isola delle scimmie (sì lo so, quella mia per le scimmie è una fissazione), antico nome di Ischia, è stato il nostro approdo condiviso. Uno trai tanti a dire il vero.
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